Fiducia delle imprese e dei consumatori: il dato italiano è peggiore sia della media europea che di quella dell’Eurozona

NOTA DEL CENTRO STUDI IMPRESALAVORO

L’indice composito del clima di fiducia delle imprese italiane (Iesi, Istat economic sentiment indicator), espresso in base 2005=100, è sceso a 86,6 dopo che in agosto era calato a 88,1 da 90,8 di luglio. Il clima di fiducia delle imprese peggiora in tutti i settori: manifatturiero, dei servizi di mercato, delle costruzioni e del commercio al dettaglio. Particolarmente pesante la caduta nei servizi e nel commercio al dettaglio. L’Istat precisa che il calo dell’indice complessivo è dovuto al peggioramento della fiducia delle imprese di tutti i settori, manifatturiero, dei servizi di mercato, delle costruzioni e del commercio al dettaglio.
Più in generale, il livello complessivo di fiducia nell’economia da parte di imprese e consumatori in Italia cade rispetto ai valori registrati a maggio 2014 di oltre tre punti e mezzo, e torna al di sotto della media storica rilevata nelle statistiche ufficiali di Eurostat.
Tra le imprese, il settore che ha ridotto maggiormente le proprie aspettative in questo periodo è stato il manifatturiero, che si mostra più pessimista sui livelli di produzione in senso stretto, dell’assunzione di personale, del livello degli ordini nonché dell’andamento delle scorte e dei prezzi di vendita. Un calo drastico ha subito anche l’indice di fiducia dei consumatori italiani, basato sulla percezione della situazione economico/finanziaria in generale, della tendenza nei prezzi al dettaglio, e della disoccupazione.
Il calo registrato nel periodo maggio-agosto 2014 dall’indicatore europeo che misura la fiducia di consumatori e imprese in Italia (-3,5%) è peggiore sia della media europea (-1,9%), che di quella dell’Eurozona (-2%). Nello stesso periodo altri paesi periferici come Grecia e Spagna hanno visto incrementare il “sentiment” dei propri operatori economici, facendo segnare rispettivamente +2,8% e +1,6%, mentre il Portogallo fa segnare nei mesi estivi un arretramento che è la metà del nostro (-1,6%). Il dato italiano è simile paradossalmente a quello tedesco (-3,7%) con un avvertimento che è dirimente: il livello complessivo della fiducia di consumatori e imprese in Germania rimane nettamente superiore sia al nostro che a quello della media storica del paese. In Europa la nostra performance da maggio ad oggi è migliore solamente di quella di Bulgaria, Ungheria, Lussemburgo e Austria.

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Leggi il commento del Prof. Giuseppe Pennisi.