Fisco a rate per 27 miliardi di euro

Giorgio Costa – Il Sole 24 Ore

Dal prossimo anno le cartelle che Equitalia notificherà ai contribuenti avranno, in allegato, i piani di rateizzazione precompilati del debito che possono essere concessi in base ai parametri previsti dalla legge. Il contribuente, quindi, potrà scegliere di saldare in un’unica soluzione o aderire al piano di pagamento più adatto alle sue esigenze e alle sue disponibilità economiche. Utilizzando il piano precompilato, il contribuente non dovrà più recarsi allo sportello o simulare il piano di ammortamento dal sito Internet, ma avrà già a disposizione tutti gli elementi per decidere come pagare contestualmente alla notifica della cartella.
Ma anche senza attendere i piani precompilati, la rateizzazione si conferma lo strumento più utilizzato dai contribuenti per pagare le cartelle. Nello scorso mese, peraltro, è stato registrato il record di 156mila richieste, con una media settimanale pari a circa il doppio di quella registrata nei primi sei mesi dell’anno; e questo boom è stato anche dovuto al fatto che il 31 luglio scorso scadeva il termine entro cui chi era decaduto dal beneficio a fine giugno poteva rimettersi in termine e utilizzare nuovamente il sistema delle rateazione.

Ad oggi sono attive 2,4 milioni di rateazioni per un controvalore di 26,6 miliardi e di fatto più della metà delle riscossioni di Equitalia avviene oggi tramite il pagamento dilazionato, che può arrivare a 10 anni. Il 76,9% delle rateizzazioni in essere riguarda persone fisiche e il restante 23,1% società e partite Iva. Se invece si guarda agli importi, il 65,9% delle rateazioni è stato concesso alle imprese e solo il 34,1% a persone fisiche. Il 70,8% delle rateizzazioni riguarda debiti fino a 5mila euro, il 26,2% debiti tra 5mila e 50mila euro e il 2,9% somme oltre i 50mila euro. La Lombardia si conferma la regione che guida la “classifica” dei pagamenti dilazionati con oltre 384mila rateizzazioni attive per un importo di 5,5 miliardi, seguita dal Lazio (305mila per un importo di 3,7 miliardi), dalla Campania (265mila per un importo di 3,2 miliardi di euro) e dalla Toscana (231mila per un importo di 1,9 miliardi).
La grande quantità di richieste di rateizzazioni se da un lato dà l’idea delle difficoltà economiche in cui versano contribuenti e imprese, dall’altro può anche essere letta come il forte gradimento verso un sistema di pagamento più diluito e facile da ottenere visto che per importi fino a 50mila euro è sufficiente una semplice richiesta: di fatto un modo per “finanziare” la famiglia o l’impresa non chiedendo denari in prestito, ma spalmando sul medio periodo le somme da pagare al Fisco. Attualmente è possibile ottenere un piano di rateizzazione straordinario fino a 120 rate (10 anni) oppure un piano ordinario a 72 rate (6 anni). L’importo minimo di ogni rata è, salvo eccezioni, pari a 100 euro. I piani sono alternativi per cui, in caso di mancata concessione di una dilazione straordinaria, si può chiedere una rateazione ordinaria. Finché i pagamenti sono regolari il contribuente non è più considerato inadempiente e può ottenere il Durc e il certificato di regolarità fiscale per poter lavorare con le pubbliche amministrazioni. Inoltre il contribuente che paga a rate è al riparo da eventuali azioni cautelari o esecutive (fermi, ipoteche, pignoramenti).

Per debiti fino a 50mila euro si può ottenere un piano ordinario di rateizzazione (72 mesi), compilando un modulo disponibile sul sito Internet www.gruppoequitalia.it e negli sportelli di Equitalia, e riconsegnarlo a mano oppure spedirlo con raccomandata con ricevuta di ritorno. Per importi oltre 50mila euro serve, invece, allegare documenti che dimostrino lo stato di difficoltà economica. È possibile richiedere rate variabili e crescenti, anziché rate costanti, in modo da poter pagare meno all’inizio nella prospettiva di un miglioramento della condizioni economiche. Si può, invece, arrivare a 120 mesi in caso di grave e comprovata situazione di difficoltà legata alla congiuntura economica ed estranea alla propria responsabilità e quando l’importo della singola rata è superiore al 20% del reddito mensile del nucleo familiare. Questo parametro è valido anche per le ditte individuali. Per le altre imprese, invece, la rata deve essere superiore al 10% del valore della produzione mensile. I piani di rateizzazione, ordinari e straordinari, possono essere prorogati una sola volta. In entrambi i casi si può chiedere una proroga ordinaria (in ulteriori 72 rate) oppure, in presenza dei requisiti previsti, una straordinaria (massimo 120 rate).