Pensioni, Furlan (Cisl): “Dopo 41 anni di lavoro si deve poter andare in pensione”

Annamaria Furlan*

“Dopo 41 anni di lavoro si deve poter scegliere di andare in pensione. Bisogna creare queste condizioni. Questa è la nostra proposta. Quella del sottosegretario Nannicini è stata l’ennesima proposta autorevole che abbiamo letto sui giornali: ce ne sono state anche altre in questi mesi. Ma quello che manca è una proposta ufficiale del Governo che tenga conto di un aspetto importante: non si può lavorare in alcuni settori oltre i 65-67 anni. Il tema della flessibilità in uscita è un tema delicato e molto sensibile per le persone. Proprio oggi si celebra la giornata mondiale sulla salute e sulla sicurezza nei luoghi di lavoro. Bisogna tenere conto che la mortalità e gli infortuni avvengono spesso nei settori come l’edilizia dove lavorare a 65-67 anni è davvero rischioso”.

“In Italia aumenta purtroppo l’area della povertà e questo ha prodotto il fenomeno grave che le persone si curano di meno. Ecco perché bisogna affrontare anche il tema della sanità con grande determinazione. In Italia abbiamo indubbiamente un sistema sanitario di alta qualità ma la nostra è una sanità a due velocità. Nel Sud c’è una mortalità infantile più alta che arriva secondo alcuni dati al 39% rispetto al Nord. Un dato allarmante che deve farci riflettere. Il compito delle istituzioni deve essere quello di garantire il diritto alla salute per tutti. Purtroppo nella sanità ci sono troppi sprechi e anche corruzione. Le risorse per fare la flessibilità in uscita sulle pensioni le potremo trovare nel combattere fino in fondo tutto questo, investendo in una migliore qualità del lavoro e soprattutto dei servizi”.

 

*Segretario generale della Cisl