Per le imprese ricavi in crescita ma occupazione al palo

La Stampa

Le imprese, dopo una lunga crisi, prevedono che nel 2014 per il fatturato tornerà il segno più ma anche che l’occupazione continuerà a contrarsi nella stessa misura dell’anno prima. Un quadro del lavoro in cui soffrono di più i settori tradizionali del manifatturiero ed il Sud, dove la flessione prevista è peggiore di quella del 2013, mentre resterà negativa ma in misura minore nel Centro Nord. Migliorano ma sono ancora più negative del quadro generale le attese per le costruzioni. È lo scenario che emerge dall’indagine della Banca d’Italia sulle imprese dell’industria e dei servizi privati non finanziari: un bilancio del 2013 che emerge da interviste alle imprese che si sono svolte nei primi mesi di quest’anno e che registra anche programmi e aspettative per il 2014; gli imprenditori «si attendono una ripresa del fatturato», + 2,1%, ma «la dinamica dell’occupazione rimarrebbe negativa», -1%, come lo scorso anno. Dopo un 2013 che si è chiuso con un fatturato «lievemente diminuito», – 0,3% (sintesi del +0,4% nell’industria a fronte di un -1% nei servizi), per quest’anno «le imprese si attendono una ripresa del fatturato più accentuata nell’industria (+3,1%) rispetto ai servizi (+1,1%)». Non così sul fronte del lavoro: l’occupazione media calerà ancora dell’1%, con un -0,9% nell’industria (-1% nella manifattura) ed un -1,1% nei servizi. Se la flessione totale è come quella dello scorso anno, le attese delle imprese vedono la contrazione di posti di lavoro peggiorare dal -1,3% al 2,6% nel Sud e Isole e ridursi dal -1% al -0,8% nel Centro Nord.