Dipendenti pubblici: non sono troppi, ma male distribuiti

Il numero di dipendenti pubblici in Italia è inferiore a quello delle altri grandi economie europee, ma la sua distribuzione sul territorio nazionale non è affatto omogenea, né in rapporto al numero dei residenti, né rispetto agli occupati. È questo il dato più significativo che emerge da una ricerca del centro studi ImpresaLavoro su elaborazione dei dati di Ragioneria Generale dello Stato, Istat ed Eurostat.

A fronte di una media italiana del 5,30%, sono le Regioni a Statuto speciale quelle con la maggior concentrazione di dipendenti pubblici rispetto alla popolazione residente. A guidare la classifica è infatti la Valle d’Aosta con 12.118 dipendenti, pari al 9,50% dei residenti (bambini e anziani inclusi), davanti al Trentino Alto Adige (81.072 pari al 7,68% dei residenti) e al Friuli Venezia Giulia (85.583 dipendenti, pari al 6,96% dei residenti). Segue il Lazio, che sconta l’elevato numero di sedi istituzionali presenti a Roma (403.650 dipendenti pari al 6,85% dei residenti) e un’altra regione a Statuto speciale come la Sardegna (111.791 dipendenti, pari 6,72% dei residenti).

Distanti, invece, le regioni più popolate ed economicamente più sviluppate, che presentano un tasso di dipendenti pubblici nettamente più basso: 4,11% in Lombardia, 4,63% in Veneto, 4,76% in Emilia Romagna e 4,98% in Piemonte. Al di sotto della media nazionale anche la Campania e la Puglia, che si fermano rispettivamente al 5,01% e al 5,05%.

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La classifica cambia piuttosto nettamente se si prende in esame il rapporto tra il numero dei dipendenti pubblici e quello degli occupati. La Valle d’Aosta resta in prima posizione, con il 22,11% (più di 1 su 5). Subito dietro si colloca la Calabria, con il 21,58% degli occupati che vengono retribuiti con denaro pubblico. In cima a questa classifica compaiono tutte le regioni del Mezzogiorno, con un’incidenza dell’impiego pubblico di gran lunga superiore alla media nazionale (14,47%): Sicilia (21,38%), Sardegna (20,40%), Campania (18,83%), Basilicata (18,82%), Molise (18,78%) e Puglia (18,07%). In coda alla classifica: Lombardia (9,70%), Veneto (11,06%) ed Emilia Romagna (11,07%).

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Contrariamente a quello che si potrebbe pensare, in rapporto al numero dei residenti solo la Valle d’Aosta ha una percentuale di dipendenti pubblici superiore a quella di Francia (8,50%) e Regno Unito (8,20%). Mentre la media italiana (5,30%) è più bassa di quella di Spagna (6,30%) e Germania (5,60%), con 11 Regioni italiane che vantano un tasso di presenza dei dipendenti pubblici inferiore alla media tedesca.

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Le cose cambiano, ma solo marginalmente, prendendo in esame il numero di dipendenti pubblici in rapporto al numero degli occupati. In questo caso, le percentuali di Valle d’Aosta, Calabria, Sicilia e Sardegna sono superiori a quella della Francia (20,00%), ma non a quelle di Regno Unito (17,00%) e Spagna (16,00%). Mentre la percentuale di dipendenti pubblici in Italia (14,47%) è superiore soltanto a quella della Germania (11,00%).

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