La priorità trasversale chiamata burocrazia

Lello Naso – Il Sole 24 Ore

Risorse? Riforme? Progetti di sviluppo che non ci sono? Non c’è dubbio che l’Italia abbia un deficit di competitività che deriva dall’arretratezza del sistema nel suo complesso, dalla crisi congiunturale e dalla mancanza endemica di risorse. Ma la lezione che arriva dalla vicenda del pagamento dei debiti della pubblica amministrazione è che in ogni occasione il nodo più duro da sciogliere è quello della burocrazia. Nonostante la buona volontà del premier Renzi, che ci ha messo la faccia, e del Governo, nonostante la disponibilità degli uffici, e nonostante, presumiamo, la massima volontà di tutti i creditori di incassare le somme dovute, più di un terzo delle imprese è ancora insoddisfatto. Eppure, attenzione, le risorse erano e sono tutte disponibili.

Il motivo è molto semplice. Ogni qualvolta si attiva una procedura,la complicazione è sempre in agguato. Il labirinto di norme, il cavillo, l’elenco, la procedura da attivare, la certificazione. Molto è indispensabile, non c’è dubbio. Molto, invece, è frutto di un sistema normativo ipertrofico e complicato in cui norma chiama norma, regolamento chiama regolamento, cavillo chiama cavillo. Ecco perché non si può che partire dalla riforma della burocrazia. La priorità trasversale. Ecco perché non ci si possono permettere errori. Neanche minimi.