Rapporto Debito/Pil: sui nostri conti pesano i 60 miliardi di contributi dati all’Europa per la stabilità finanziaria degli altri Paesi
Al netto di quei contributi il nostro Paese avrebbe oggi un debito di 60 miliardi più basso
Al netto di quei contributi il nostro Paese avrebbe oggi un debito di 60 miliardi più basso
Chiara Bussi – Il Sole 24 Ore
C’è un Pil buono, che misura gli investimenti virtuosi in Ricerca e Sviluppo. Nei dieci big europei vale 206 miliardi di euro e consente di raggranellare l’1,8% in più di ricchezza nazionale.
Danilo Taino – Corriere della Sera
È difficile per chi ha superato i 30 anni. Dobbiamo però ridisegnare nelle nostre menti l’atlante de mondo economico. Ieri, il Fondo monetario internazionale ha pubblicato una mappa interattiva (googlecom,/publicdata) dalla quale si ricava che l’ordine mondiale misurato in termini di Prodotto interno lordo (Pil) a parità di potere d’acquisto sarà, alla fine del 2014, questo
Giuseppe Turani – La Nazione
Ci attendono quattro anni di navigazione difficile. Se qualcuno aveva pensato a un certo slancio dell’economia italiana e a un netto miglioramento dei suoi numeri, si sbagliava.
Tonia Mastrobuoni – La Stampa
Dopo sei anni di recessione e quattro di durissimi aggiustamenti dei bilanci, la Grecia ha presentato ieri una finanziaria che conferma una stima di crescita dello 0,6% per quest’anno e addirittura del 2,9 % per il 2015.
Mario Lettieri e Paolo Raimondi – La Gazzetta del Mezzogiorno
Nel 2014 gli Stati membri dell’Unione Europea apporteranno cambiamenti importanti nei metodi di contabilità nazionale per la definizione del Prodotto interno lordo (Pil) e del Reddito nazionale lordo.
Il Giornale
Nuova batosta in arrivo. I conti non tornano. E così per il pareggio di bilancio nel 2017 il governo ha previsto la clausola di salvaguardia da introdurre nella legge di stabilità che ipotizza l’aumento dell’Iva.
Edoardo Narduzzi – Italia Oggi
Il bollettino è di quelli firmato Cadorna. L’economia italiana prosegue la sua ritirata dalle posizioni avanzate conquistate in decenni di crescita.
Renato Brunetta – Il Giornale
Prima presa d’atto di un disastro da tempo annunciato e per troppo tempo esorcizzato nella speranza di un improbabile miracolo. È il quadro che emerge dalla nota di aggiornamento del DEF, nei suoi dati essenziali.
Il commento di Giuseppe Pennisi, presidente del board scientifico di ImpresaLavoro