Entrate ancora il flessione ma l’Iva cresce (+4,1%)
Davide Colombo – Il Sole 24 Ore
Un mese fa le stime di Confcommercio sui consumi interni di giugno che parlavano di «effetto invisibile» per il bonus Irpef di 80 euro gelarono gli entusiasmi del Governo. Eppure, in giugno, l’Iva cresceva del 4%, aiutando la tenuta complessiva del gettito tributario del primo semestre.
Ora il dato si ripete con il mese di luglio: +3,1% (+1.695 milioni di euro) la variazione complessiva con una progressione dell’Iva sugli scambi interni ancora in aumento del 4,1% (+1.961 milioni di euro). E il sostegno è confermato sull’aggregato complessivo delle entrate tributarie erariali dei primi sette mesi, ora pari a 232.613 milioni di euro, «sostanzialmente stabili rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (-0,6%, pari a -1.302 milioni di euro)» come annota il ministero dell’Economia.
Nel bilancio complessivo il lato debole del gettito tributario continua ad essere quello delle imposte dirette, il cui gettito complessivo si ferma a 128.182 milioni di euro, con una diminuzione del 3,7% (-4.870 milioni di euro) rispetto ai primi sette mesi dello scorso anno. A partire dall’Irpef, che cala ancora dello 0,6% (-564 milioni di euro) riflettendo gli andamenti delle ritenute sui redditi dei dipendenti del settore privato (-0,9%), delle ritenute sui redditi dei dipendenti del settore pubblico (-0,4%) e dei lavoratori autonomi (-2,7%), andamenti parzialmente compensati dall’aumento dei versamenti in autoliquidazione (+2,2%). Ma molto peggio continua ad andare per l’Ires, in calo del 20,8% (-3.597 milioni di euro), un dato «essenzialmente riconducibile ai minori versamenti a saldo 2013 e in acconto 2014, effettuati da banche e assicurazioni a seguito dell’incremento della misura dell’acconto 2013 fissato, per questi contribuenti, al 130% dal dl 133 del 2013». L’incremento dell’acconto versato nel 2013 infatti si riflette negativamente sui versamenti effettuati a saldo nel 2014 relativi all’anno d’imposta 2013. E quest’ultimo dato, a sua volta è una delle componenti per la base di calcolo dell’acconto per l’anno di imposta 2014.
Tornando alle imposte indirette (gettito a 104.431 milioni di euro, +3,5% nei sette mesi), dopo aver detto del continuo progresso dell’Iva il Mef sottolinea in particolare la riduzione del differenziale negativo della componente dell’Iva sulle importazioni da Paesi extraUe rispetto ai primi sette mesi del 2013 -3,4% (risultava pari a -4,6% nel periodo gennaio-giugno) per effetto della crescita del gettito nel mese di luglio (+3,2%, pari a +39 milioni di euro), per il terzo mese consecutivo. Non è andata altrettanto bene per l’imposta di bollo, in arretramento del 4,0% (-249 milioni di euro), per effetto della variazione negativa di 692 milioni di euro dell’imposta speciale sulle attività finanziarie scudate dovuta al passaggio dell’aliquota di imposta dal 13,5 per mille per il 2013 al 4 per mille a decorrere dal 2014 (art. 19, comma 6, del dl 201/2011). «Considerando esclusivamente le altre componenti dell’imposta di bollo, si evidenzia invece una crescita dell’8,4% (+448 milioni di euro)» si legge nella nota dell’Economia.
L’altro segnale significativo riguarda, infine, la lotta all’evasione. Tra gennaio e luglio le entrate derivanti dall’attività di accertamento e controllo, comunica il Mef, continua il suo andamento favorevole, in crescita del 12,4% (+528 milioni di euro), mentre le entrate derivanti dall’attività dei giochi sono cresciute dello 0,1% (+8 milioni di euro).