Lavoro, la Liguria regina del Nord
di Massimo Minella – La Repubblica (ed. Genova)
Morde ancora la crisi, ma qualcosa inizia a cambiare. I primi segnali della ripresa avvertiti a inizio anno trovano adesso conferma nell’analisi di fine 2015. A scattare la fotografia è il centro studi ImpresaLavoro che, elaborando ì dati Istat riflette sugli ultimi “sette anni di guai”, ma anche sull’ultimo che stiamo per lasciarci alle spalle. Un anno ancora pesante sul fronte dell’occupazione, in cui però emergono alcuni segnali da non sottovalutare, soprattutto in regioni che hanno fatto leva sulle proprie peculiarità per provare a ripartire. Ed è proprio il caso della Liguria, che può contare su un sistema portuale forte, su un export competitivo e su settori di nicchia che continuano a tenere alta la bandiera del “made in Italy”, come l’alimentare e la nautica.
Se a questo si aggiunge la nuova normativa sul lavoro, con le assunzioni “a tutela crescente” varate di recente dal Jobs Act, allora quei flebili segnali che si avvertivano già a inizio anno ora si fanno più evidenti. Intendiamoci, la situazione resta critica, la disoccupazione giovanile continua a essere sempre molto al di sopra del livello di guardia e la piccola e media industria continua a far fatica, stretta fra la morsa del credito e il peso della burocrazia. Ma qualcosa sembra finalmente muoversi.
Si vedrà nel 2016 se questi dati potranno o meno trovare conferma. Per ora siamo alle analisi di quanto accaduto dall’esplosione della grande crisi a oggi. ImpresaLavoro prende infatti in esame gli ultimi sette anni, dal 2008, inizio della recessione, al 2015. Un arco di tempo in cui sono stati bruciati ben 656.911 posti di lavoro. Solo Lazio e Trentino Alto Adige hanno oggi livelli occupazionali superiori a quelli fatti segnare prima della crisi. Per tutti gli gli altri flessione, compresa ovviamente la Liguria, in calo del 4,01%. Nell’ultimo anno preso in esame dalla ricerca, il 2015, lo scenario è però cambiato. I dati al terzo trimestre 2015 fanno infatti segnare complessivamente un aumento di 154mila occupati base annua.
In valori assoluti la regione in cui si sono creati più nuovi posti di lavoro è la Puglia (+38.700), seguita dalla Toscana (+23.200), dalla Sicilia (+19.600) e dalla Sardegna (+18.200). Al Nord il primato è della Liguria, che cresce addirittura di più in termini numerici della Lombardia (12mila nuovi assunti contro 8.500, su un totale di 34mila), mentre arretra il Veneto che perde 10.800 posti di lavoro. In termini percentuali è un +2,01%, Nessuno ha fatto meglio. Certo, sarebbe un grave errore considerare già vinta una partita (quella della ripresa) che è soltanto all’inizio e su cui insistono ancora parecchi ostacoli. Ma adesso guardare al futuro prossimo dell’economia ligure potrebbe fare meno paura.