Fmi: l’Europa è destinata ad una stagnazione secolare
Massimo Tosti – Italia Oggi
Matteo Renzi, che vede corvi dappertutto, adesso ne ha trovato uno (autorevolissimo) che in qualche modo lo assolve, condannando però l’intero continente. E questo non ci consola affatto. Il Fondo Monetario Internazionale ha celebrato i funerali dell’Ue: «L’Europa», ha sentenziato, «rischia una stagnazione secolare». Se vogliamo confidare nel futuro, facciamo le valigie e trasferiamoci in Cina, o in India. L’Europa affonda, e tornerà in superficie nel 2200 e rotti.
Chi conosce la storia non si stupisce. In principio fu la Cina; poi toccò alla Mesopotamia (Sumeri, Babilonesi); quindi fu l’epoca degli egiziani, poi dei greci e dei romani. Nell’anno Mille gli arabi conquistarono parte dell’Europa. Dal Rinascimento ad oggi è stato il Vecchio continente a guidare le danze. I cicli storici si susseguono uno all’altro, e ogni volta c’è una fetta del mondo che prende il sopravvento sulle altre. La globalizzazione ha favorito lo sviluppo di quello che fino a qualche decennio fa definivamo (con un pizzico di disprezzo politicamente scorretto) il Terzo Mondo. E di qui al prossimo secolo sarà proprio il Terzo Mondo (ex paesi in via di sviluppo) a dettare le regole economiche e sociali del pianeta. Dobbiamo farcene una ragione, e correre (per quanto possibile, individualmente: tutti insieme non c’è spazio) ai ripari. Fra pochi anni (meno di dieci) la Cina diventerà la principale potenza economica del mondo, seguita dall’India. Noi europei scaleremo al terzo posto, dietro gli Stati Uniti (boccheggianti). Saranno gli altri a dettare a noi le regole, e non viceversa, come è accaduto di recente.
Siamo un continente malato di vecchiaia, che non ce la fa a reggere le sfide dei Paesi arrembanti, che dimostrano energia e capacità di innovazione di gran lunga superiori alle nostre. Il mondo 2.0 sarà dominato da loro. Ci colonizzeranno, lasciandoci le briciole del progresso in arrivo. Auguriamoci che siano più generosi con noi di quanto noi lo siamo stati in passato con loro. Ma la partita è persa, come afferma il Fondo Monetario Internazionale: noi diventiamo i paria del mondo, e l’euro è destinato al ruolo di una moneta marginale rispetto allo yuan e alle rupie. E Angela Merkel sarà costretta a spogliarsi dei tailleur del potere.