Renzi è un vero fenomeno da baraccone, premier superfluo e indispensabile allo stesso tempo

Ishmael – Italia Oggi

Sostiene Matteo Renzi che, per «recuperare il tempo perduto», servono almeno «mille giorni». Con meno, non ce la si fa. Mille è il minimo, e chi lo nega è un gufo o un rosicone. Dipendesse da lui, dipendesse dalle sue maniche rimboccate, o dai bambini delle scuole elementari che gli rivolgono (povere creature) domande compiacenti e salameleccose suggerite dalla signora maestra o dal signor direttore, il signor premier farebbe anche più in fretta. Ma il mondo è pieno di brutti ceffi: di «benaltristi», per esempio, e di miscredenti, i quali negano che negli 80 euro si siano incarnate insieme la Giustizia Sociale e la Provvidenza Divina – l’una onnipotente, l’altra misericordiosa.

Mezzo parlamento gli si è rivoltato contro? Renzi ha illustrato il suo «programma dei mille giorni» senza entrare nei dettagli e, in buona sostanza, senza illustrare alcunché ma distribuendo, in compenso, potenti sganassoni ai suoi nemici e avversari. Costoro, invece d’incassare in silenzio, hanno risposto leccando gelati, pazziando e fischiando, agitando bandiere. Dispiace dar loro ragione, perché gli avversari del premier sono i soliti, irriducibili nemici della ragione: Movimento 5 Stelle, ex comunisti, post dicì de sinistra, berlusconiani di scuola falchesca.

A costoro vien voglia di dare sempre torto, per partito preso e a prescindere, nella certezza che, come parlano, i politici e gli antipolitici provocano catastrofi. Sempre nel torto, costoro hanno tuttavia ragione a non poterne più dell’esecutivo, il più vanaglorioso e frivolo della storia repubblicana, di fronte al quale si scappella, riconoscendone il primato, persino l’intero corpo di ballo del bunga bunga, da Nicole Minetti e Ruby «Rubacuori» in giù. Eppure anche Renzi non ha torto quando se la prende con tutta questa genia di benaltristi e rosiconi. È il primo leader italiano dai tempi di Craxi a sfidare apertamente i magistrati e la nomenklatura sindacale. Nessun rosicone, gufo o benaltrista aveva mai osato tanto.

Forse Renzi è un millantatore quando assicura che cambierà l’Italia in capo a mille giorni da oggi. Ma gli ex democristiani di sinistra e i post comunisti li ha rottamati davvero, e mica tra mille giorni, ma cinque o sei mesi fa, e definitivamente. Renzi è una specie di fenomeno da baraccone. Riesce a essere un premier superfluo e indispensabile nello stesso tempo. Non so come ce ne sbarazzeremo. E neanche se ce ne sbarazzeremo.