Il debito pubblico vola a 2.166 miliardi
Il Sole 24 Ore
Non sembra avere limiti il debito pubblico italiano. A fine maggio, secondo i dati pubblicati ieri dalla Banca d’Italia, il disavanzo ha raggiunto il nuovo record storico a 2.166 miliardi di euro, 20 miliardi in più rispetto al mese precedente. L’incremento, sempre in base a quanto riportato nel supplemento al Bollettino Statistico “Finanza pubblica, fabbisogno e debito”, riflette per 5,5 miliardi il fabbisogno delle Amministrazioni pubbliche e per 14,9 miliardi l’aumento delle disponibilità liquide del Tesoro (pari a fine maggio a 92,3 miliardi e 62,4 miliardi a maggio 2013).
Nel dettaglio, e con riferimento alla ripartizione per sottosettori, il debito delle Amministrazioni centrali è aumentato di 20,9 miliardi, quello delle Amministrazioni locali è diminuito di 0,9 miliardi, mentre il debito degli Enti di previdenza è rimasto sostanzialmente invariato.
Il bilancio complessivo avrebbe potuto essere anche leggermente peggiore, perché l’emissione di titoli sopra la pari, l’apprezzamento dell’euro e gli effetti della rivalutazione dei BTp indicizzati all’inflazione (BTp-i) hanno contenuto l’incremento del debito per 0,4 miliardi.
Interessante l’analisi dello spaccato dei possessori dei titoli di Stato italiani, visto che ad aprile la quota in mano agli investitori non residenti è cresciuta a 671 miliardi di euro rispetto ai 655 del mese precedente: un’altra dimostrazione del ritorno di interesse dei fondi internazionali per i BTp di casa nostra.