Una proposta per il rilancio
Daniele Capezzone – La Discussione
Com’è perfettamente comprensibile dal suo punto di vista, Matteo Renzi, chiudendo domenica scorsa la festa del suo partito, ha giocato la carta della mozione degli affetti, dell’iniezione di orgoglio, di una specie di “training autogeno” collettivo, per incoraggiare il Pd, la sua maggioranza, e magari l’intero Paese. Parte di tutto ciò è l’ormai consueta polemica contro i “gufi“, nel tentativo di contrapporre il proprio spirito positivo all’altrui animus negativo e distruttivo. Purtroppo, però, finora è stato lo stesso Renzi ad “autogufarsi” con le tasse su casa e risparmio, che hanno contribuito (e purtroppo contribuiranno ancora) a non ricreare fiducia ma ad alimentare paura, a frenare la propensione al consumo, a deprimere la domanda intema. Sono errori devastanti, che Renzi farebbe bene ad ammettere.
Contro tutto questo, rilancio una ipotesi totalmente alternativa. Primo: approvare tutti i decreti delegati della delega fiscale, ma rispettando quello che il Parlamento (con un impegno che ha visto Forza Italia protagonista, con un mio ruolo di relatore edi estensore di molte parti davvero innovative della delega) ha stabilito in direzione liberale, pro-contribuenti, e verso un vero e correlato taglio di spesa e tasse. Secondo: fissare un tetto costituzionale alla pressione fiscale, proposta che avanzerò alla Camera in sede di riforma costituzionale. Terzo: realizzare un vero choc fiscale, sfondando il limite del 3%, per realizzare un taglio-record di tasse, accompagnato da tagli di spese e riforme strutturali.
In particolare, propongo un taglio di tasse di 40 miliardi in meno in 2 anni e poi 12 nel successivi 3), con tre destinatari: le imprese, i lavoratori e il nucleo famiglia/consumatori. Per le imprese, c’è il dimezzamento Irap e il calo dell’Ires al 23%; per i lavoratori, ci sono 10 miliardi in meno di tasse sul lavoro; per le famiglie e i consumatori, c’è la cancellazione della tassa sulla prima casa e il calo dell’Iva al 20%. Nel mio libro, per l’esattezza al capitolo 16, sono indicate tutte le coperture effettuate con tagli di spesa pubblica. È questa una vera ipotesi di “politica economica della libertà” per uscire dal tunnel e conquistare tassi di crescita significativi.