La burocrazia conquista anche il bagno di casa
Enza Cusmai – Il Giornale
Sarebbe una buona notizia se non ci fosse il rovescio della medaglia che lascia l’amaro in bocca. Da oggi proprietari e inquilini dovranno dotarsi di un libriccino nuovo di zecca dedicato a caldaie, condizionatori e impianti solari in cui dovrà essere redatto il «Rapporto di efficienza energetica». Bene – si può pensare – se serve a evitare incidenti domestici, inquinamento a palla o legionella, male se si scopre che quest’ulteriore certificazione diventa una vera e propria tassa che graverà sulle spalle dei soliti utenti. E se per controllare una caldaia oggi si spende dalle 70 alle 120 euro all’anno, tra poco la cifra raddoppierà. Una vera botta inattesa che fagociterà almeno due o tre mesi della paghetta aggiuntiva di 80 euro versati da Renzi in busta paga per incentivare i consumi. Ma questa ennesima certificazione va fatta in nome della sicurezza, della salubrità e dell’igiene (evitare la legionella provocata da un condizionatore sporco). E chi sgarra rischia multe da 500 fino a 3mila euro. Cifra che lievita fino ai 6 mila euro per l’installatore sprovveduto o poco serio. Insomma, sono dolori per tutti e grandi seccature. Ma in nome della sicurezza e della lotta all’inquinamento si fa questo e altro. Ecco i suggerimenti di Domotecnica.
La regola
La norma è prevista nel decreto 10 febbraio 1014 del Ministero dello Sviluppo e ha stabilito che gli impianti termici devono essere dotati del nuovo libretto di impianto nonché degli appositi moduli per il controllo dell’efficienza energetica. La scadenza, fissata a giugno scorso, è stata prorogata al 15 ottobre.Niente corsa al libretto
Ma da oggi non si scappa. Scattano le nuove regole e bisogna dotarsi del libretto o chiedendolo a chi svolge la manutenzione annuale o acquistandolo in una cartolibreria che vende modulistica. Ma non è ancora chiaro quando debbano essere fatti i controlli. Saranno le regioni a fissarne la periodicità. Dunque non c’è fretta. Bisogna però sapere che nel libretto verranno registrati tutti gli impianti presenti in ogni abitazione: non più solo caldaie e sistemi di riscaldamento, ma anche sistemi di climatizzazione, impianti solari e così via. Inoltre accanto all’efficienza degli impianti, questa nuova disposizione prevede una diagnosi completa che ne andrà a verificare sicurezza, salubrità e igiene.A chi rivolgersi
Agli installatori abilitati ad operare su impianti di riscaldamento e di climatizzazione. Insomma, basta chiamare il tecnico che vi ha venduto caldaia e condizionatore.Un controllo costoso
L’esperto deve verificare il rendimento e la salubrità, controllando non solo caldaie e generatori di caldo o freddo, ma ogni componente dell’impianto. Così se la spesa prima variava in media tra i 100 e i 120 euro, con l’aggiunta dei controlli e della sanificazione, prevista dal nuovo libretto, una famiglia con una caldaia collegata a 4/5 caloriferi ed un impianto di climatizzazione con 2 o 3 split verrà a spendere almeno 200 euro.Periodicità dei controlli
La manutenzione per l’efficienza, e quindi la sua periodicità, rimarrà a discrezione delle singole Regioni e potrebbe variare dai due ai quattro anni (salvo indicazioni diverse). Mentre per tutto ciò che riguarda la manutenzione e la verifica della sicurezza e salubrità spetta al tecnico indicare la frequenza di questi controlli, che sarà prevedibilmente annuale.