Quando i bilanci sono destinati a diventare grigi
Con questa nota, il Presidente del Board Scientifico del Centro Studi ImpresaLavoro, Giuseppe Pennisi, inaugura una rubrica settimanale nella quale selezionerà alcuni dei principali contributi della letteratura economica internazionale.
di Giuseppe Pennisi
Da anni, gli economisti si interessanno a quella che può essere chiamata la “greying economy” (l’economia che, a causa dell’invecchiamento, si “ingrigisce”, ossia diventa canuta) e delle implicazioni principalmente in termini di mercato del lavoro, sanità e previdenza. Esce, in questi giorni, uno studio che per la prima volta analizza le implicazioni della greying economy sui bilanci pubblici. Lo studio, organizzato dalla Banca mondiale, può essere scaricato gratuitamente da questo link:
“Greying the Budget: Ageing and Preferences Over Public Policies”
World Bank Policy Research Working Paper No. 7555
Ne sono autori Luiiz R. De Mello dell’Ocse, Simone Raphaela Schotte della Banca mondiale, Erwin Tiongson della Georgetwon University, e Herman Jorge Winkler della Banca mondiale.
Il lavoro ha un approccio differente rispetto a studi che hanno affrontato il problema negli ultimi anni e che hanno visto nella greying economy una spinta all’aumento della spesa pubblica a fini previdenziali, sanitari ed assistenziali. Esamina, invece, come le preferenze individuali cambiano durante il ciclo vitale.
Utilizzando la Life in Transition Survey II, un’indagine statistica molto dettagliata condotto dalla Banca mondiale e dalla Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo nel 2010 (con questionari ed interviste dirette a 40.000 famiglie in 34 Paesi dell’Europa e dell’Asia centrale). E conclude che gli individui anziani tendono a non supportare un aumento della spesa pubblica in istruzione ma, ovviamente, favoriscono un incremento di quella in pensioni.
Questi risultati sono abbastanza simili quale che sia il Paese (l’indagine riguarda sia economia di mercato avanzate sia economie ancora in via di sviluppo) e non varia utilizzando specificazioni alternative del modello statistico di elaborazione dei dati oppure anche le fonti dei dati (nei Paesi in cui sono state utilizzate più fonti). Non solo: utilizzando incroci ripetuti dei dati, la analisi confermanp i risultati principali.
Il lavoro conclude che questi esiti combaciano con un vasto corpo di letteratura secondo il quale, nelle economie in corso di invecchiamento, il conflitto intergenerazionale sull’allocazione della spesa pubblica probabilmente diventerà più intenso.
In Paesi emergenti, dove la tassazione raramente supera un terzo del Pil, ciò implica anche la ricerca di un maggior gettito fiscale. Nelle economie avanzate, dove la pressione e l’oppressione fiscale hanno raggiunto livelli insopportabili, si dovrà fare ricorso a risparmi privati.