Mutui a zero: ecco i risparmi
Tobia De Stefano – Libero
Alzi la mano chi nell’autunno del 2008, con l’Euribor a tre mesi che viaggiava al 5,35%, avrebbe scommesso anche un solo euro su un futuro con il tasso interbancario sotto lo zero. Bene, ci siamo arrivati. Ieri, per la prima volta da quando nel 1998 Bloomberg ha iniziato i suoi monitoraggi, la scadenza trimestrale ha varcato il territorio negativo (0,001%). E adesso cosa succede? C’è un effetto immediato per chi ha sottoscritto un mutuo variabile, ma i guadagni potrebbero essere ancora più elevati in futuro con gli analisti che vedono i migliori prodotti costare non più dell’1,30%. E i fissi che li seguono a ruota. In teoria per i prestiti personali non c’è nessun automatismo, ma alla fine le banche dovrebbero adeguare le loro politiche commerciali alla realtà di un costo del denaro sulla soglia del territorio negativo.
Mutui variabili
La rata si calcola così: ogni mese si somma lo spread (quanto la banca decide di guadagnarci) al tasso di indicizzazione che nella grande maggioranza dei casi è l’Euribor a tre mesi o in alternativa quello a un mese (pochi sono i semestrali). Va da sé che se il nostro tasso è negativo, la somma si trasforma in una sottrazione e il gioco è fatto. Ma occhio, perché le banche si stanno attrezzando. «Diversi istituti spiega Roberto Anedda, direttore Marketing di MutuiOnline.it e PrestitiOnline.it stanno inserendo delle clausola nei nuovi contratti dove specificano che il tasso applicato non potrà comunque andare al di sotto dello spread. Mentre per i prestiti in essere sono da escludere sorprese». E il futuro cosa ci riserverà? «L’Euribor resterà stabile sui valori vicino allo zero per un bel po’. Oggi le migliori offerte oscillano intorno all’1,50-1,70%, ma da qui a fine anno possiamo aspettarci altri aggiustamenti fino all’1,30%». Con un ventennale da 150 mila euro si risparmierebbero poco più di 100 euro all’anno.
Tasso fisso
Ma forse oggi il vero affare si trova altrove. Perché se è vero che l’Euribor non tocca i mutui a tasso fisso è altrettanto vero che il tasso di riferimento dei fissi, l’Eurirs, è comunque influenzato da una prospettiva di costo del denaro vicino allo zero. «In questo momento continua Anedda con gli Eurirs così bassi (0,70% il 20 anni e 0,74% il 30 anni ndr) si trovano le migliori offerte intorno al 2,50%. Un costo dawero basso (appena l’1% sopra i migliori variabili ndr) che il cliente si assicura per tutta la durata del mutuo. Magari non succederà nel brevissimo, ma non bisogna dimenticare che nell’arco di qualche anno è ipotizzabile prevedere una risalita dei tassi che non possono restare in eterno vicino allo zero».
Prestiti personali
Discorso a parte per i prestiti personali, dove i costi complessivi li decide la banca e variano a seconda della finalità. Ma il prezzo del denaro ai minimi e l’Euribor sotto lo zero hanno il loro peso. «Sicuramente evidenzia Anedda non è un fenomeno misurabile, ma la politica commerciale degli istituti potrebbe essere influenzata dall’Euribor a 3 mesi per la prima volta sottozero». Oggi, i migliori tassi sull’auto sono di poco superiori al 6%, quelli per la ristrutturazione restano un po’ più bassi, intorno al 5,70%, mentre le richieste di liquidità, considerata più rischiosa, oscillano tra l’8,60% e il 9%. Domani potrebbero calare.
Prestiti alle imprese
Se fino a oggi poco hanno potuto le operazioni dirette della Bce, allora è inutile farsi illusioni per l’Euribor sotto lo zero. «L’Euribor - ricorda Gianni Zorzi, consulente per l’area finanza di ImpresaLavoro - ha un effetto psicologico, ma non credo cambierà molto per il credito alle imprese. La componente più rilevante resta lo spread e su quello sono le banche che devono agire. In questo senso la Bce ha fatto il suo, ma la situazione del credito non è migliorata». Forse potrebbe servire la bad bank di cui ha parlato Padoan che libererebbe gli istituti delle zavorre del passato.