Agenzia delle Entrate, la promessa di ricostruire il rapporto con i cittadini
Marco Mobili – Il Sole 24 Ore
Si deve riconoscere al neo direttore dell’Agenzia delle Entrate Rossella Orlandi che nella sua prima uscita pubblica ha toccato i tasti giusti. Di certo, ha posto l’accento su almeno due aspetti dell’attuale sistema fiscale responsabili di aver compromesso, negli ultimi anni, il rapporto tra Fisco e contribuenti.
Da un lato, l’eterno problema dell’incertezza di norme e regole con cui i contribuenti e i loro consulenti devono fare i conti. Modifiche e correzioni dell’ultima ora, spesso a ridosso delle scadenze, oppure sul filo di lana della fine dell’anno: è anche per questo che il peso della burocrazia fiscale, in termini di maggiori oneri e costi per le imprese, è diventato insopportabile. Ora però è la stessa Agenzia delle Entrate a preoccuparsi di bloccare i cambi di regole dell’ultima ora. Pena, come ha detto la stessa Orlandi, non essere più in grado di consegnare a domicilio il 730 precompilato. Un alleato in più – e di “peso” – per tutti i contribuenti che come un disco rotto chiedono da anni un fisco semplice oltre che equo.
Dall’altro lato, sentir dire dal neo direttore che l’evasore di professione non può stare sullo stesso piano di chi sbaglia la dichiarazione o di chi omette i versamenti per pagare gli stipendi ai dipendenti, rappresenta un cambio di indirizzo che non può che essere accolto con favore. Un conto è un accertamento di 20 euro sulla tassa dei telefonini; altro conto è parlare di esportazione illecita di capitali all’estero, di frode fiscale, di fatture false. Parlare insomma di chi evadendo o eludendo il fisco falsa il mercato e crea concorrenza sleale.
Musica per le orecchie dei cittadini onesti che chiedono di pagare il giusto e di poterlo fare in un sistema più trasparente e in grado di distinguere l’errore – anche quello imputabile a una diversa interpretazione della norma – dall’evasione vera e propria.