Lavoro, il Jobs Act non basta

Massimo Blasoni – Metro

I dati incoraggianti sulle assunzioni e il saldo positivo tra queste e i licenziamenti nel primo trimestre dell’anno, resi noti dall’Inps, non significano purtroppo che il numero complessivo degli occupati stia crescendo. Questi ultimi infatti sono calati di 111.000 unità tra dicembre 2014 e marzo 2015, come impietosamente segnala il rapporto Istat.
L’arcano è presto spiegato. Il dato Inps si riferisce alle comunicazioni obbligatorie delle aziende su assunzioni, cessazioni e trasformazioni relative al solo lavoro dipendente e para subordinato del settore privato. Non si quantifica il numero degli occupati e una persona può avere più contratti nello stesso periodo. Per altro non si tiene conto di lavoratori pubblici e autonomi come invece accade nell’indagine Istat, che fotografa il numero effettivo degli occupati. Il dato Inps sulle assunzioni è poi ovviamente condizionato dai numerosi contratti trasformati in tempo indeterminato sulla scorta dei contributi del Jobs Act.
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