Il rubinetto che salva le casse dello Stato
Jean Marie Del Bo – Il Sole 24 Ore
Un Fisco “rubinetto”. Da aprire e chiudere a seconda di quanto è necessario far arrivare nelle casse statali. L’incubo dei contribuenti non è solo la complessità, talvolta naturale, della normativa fiscale. Ma anche la tendenza a usare la valvola tributaria come uno strumento “idraulico” da aprire o chiudere ai seconda delle esigenze dei conti pubblici. Nessuno discute le necessità che possono avere i bilanci statali e quelli locali così come il fatto che l’obbligo generale di solidarietà richieda talvolta di far fronte alle situazioni di emergenza con misure speciali. Contribuenti, imprese e professionisti hanno saputo fronteggiare in passato situazioni difficilissime. Quello che fa riflettere è, invece, la tendenza a vivere in permanenza in una situazione straordinaria, facendo dell’emergenza la regola e svuotando, così, di qualunque significato le parole. Una politica dei due tempi permanente, in cui il sacrificio di oggi si accompagna sempre alla promessa di un nuovo rapporto Fisco-contribuente da attuare domani. E la sensazione è che il domani non arrivi mai. Certo, l’alta infedeltà fiscale non aiuta chi deve muoversi all’interno del sistema fiscale per cercare di dargli ordine e di renderlo meno opprimente. Ma l’evidenza – condivisa anche dall’amministrazione finanziaria – è che serva davvero un cambio di passo. Per evitare che il Fisco sia solo un “rubinetto” che contribuisce a prosciugare le risorse.