E’ il momento di recuperare gli investitori stranieri

Alberto Mazzuca – La Gazzetta del Mezzogiorno

Statali in piazza, pensionati in piazza, disoccupati in piazza. Slogan, proteste e manganellate. È solo l’inizio dello scenario che avremo anche il prossimo anno. Sara infatti un 2015 migliore rispetto a questo 201l disastroso (-0,4 % del Pil). Ma sarà anche il quarto anno di recessione consecutiva. Il che significa dover sopportare altri disagi. La correzione al ribasso effettuata dall’Ocse sul Pil italiano (ripresina dello 0,2% nel 2015 e dell’1% nel 2016) ci colloca infatti al penultimo posto nei paesi del G20, davanti solo alla Russia. E ci racconta una storia in parte diversa da quella che il governo ci racconta mettendo tanta carne al fuoco, come se questo paese fosse in grado di correre i cento metri dopo essere stato ingessato per anni.

Non è questione, come sostiene il premier Renzi, di “pigrizia”. Basta leggere la relazione della Banca d”ltalia per vedere che nel 2014 il rapporto tra entrate fiscali e Pil rimane costante al 48,5 % e nel 2015 salirà mentre le spese correnti restano invariate. Viene ridotta di qualcosa solo la spesa in conto capitale. Significa che le misure decise sono troppo timide, che si fa affidamento sull’iniezione di liquidità che faranno la Bce (oltre mille miliardi) e l’Ue (i ridicoli 300 miliardi in tre anni), che si spera in una maggiore apertura di credito da parte del sistema bancario. Quest’anno le banche, dice l’Abi, hanno erogato più di 5 miliardi alle imprese ma l’unica cosa che salta agli occhi è la grande invasione di slot machine e gioco d`azzardo.

Per dare una vera svolta al paese ci vuole ben altro. Ci vuole un patto sociale (e non la guerra), ci vogliono soprattutto scelte precise che non mettano in fuga gli investitori stranieri. Non è l’art. 18 a spaventarli ma la criminalità che ha un impatto sul Pil di almeno l’1% e ha fatto perdere dal 2006 al 2012, in particolare nel Sud, ben 16 miliardi. E se l’Italia è con Grecia e Bulgaria ai primi posti in Europa come corruzione, è al quarto come criminalità organizzata dopo Romania, Bulgaria e Polonia. Eppure l’introduzione del reato di autoriciclaggio per chi reimpiega soldi ottenuti illecitamente va a passo di lumaca. Curioso: gli italiani debbono correre, i criminali hanno un occhio di riguardo.