Conflitto d’interessi per l’autostrada Veneto-Trentino
Davide Giacalone – Libero
Ogni tanto riemerge il tema del conflitto d’interessi, normalmente targato con nome e cognome. Sarà bene rendersi conto che ci sono anche conflitti d’interesse di tipo istituzionale, che guastano non poco la credibilità italiana nell’attirare e promuovere investimenti. Ce ne ha dato dimostrazione, da ultimo, il ministro Graziano Delrio. Da anni si tenta di completare un’avviata opera autostradale, quella della Valdastico, che dovrebbe collegare il Veneto al Trentino, attraverso la Val d’Adige. La cosa era ritenuta necessaria anche dal governo in carica, tanto che la inserì nello «Sblocca Italia» e la portò al Cipe. Poi, però, le cose si sono fermate, lasciando incompiuti i lavori.
Qui m’interessa l’aspetto istituzionale ed economico. Il blocco è stato causato, ha spiegato il ministro Dehio, dall’opposizione della provincia di Trento. Si dà il caso, però, che quella provincia sia socia dell’autostrada potenzialmente concorrente, quella del Brennero. E si dà il caso che fra quei soci ci sia anche la città di Reggio Emilia, di cui era sindaco e rimane parlamentare Delrio stesso. Quegli enti locali partecipano del processo decisionale, fino a disporre addirittura del veto (il che ha assai dubbia legittimità), relativo a lavori che sarebbero conconenti con le società di cui loro stessi fanno parte. Non riesco a immaginare un più monumentale conflitto d’interessi.