Le case nel labirinto dei prelievi locali

Raffaele Lungarella – Il Sole 24 Ore

Anche quest’anno i proprietari di immobili sono costretti ad aspettare l’autunno per sapere esattamente quanto pagheranno di imposte. Ma nelle prossime settimane potrebbero delinearsi anche diverse novità per il fisco immobiliare, destinate a riflettersi pure nel 2015.
Nel giro di dieci giorni i Comuni sono chiamati a deliberare le aliquote della nuova Tasi, l’imposta sui servizi comunali indivisibili che può colpire le prime case, ma anche – a scelta dei Comuni – tutti gli altri immobili (addossando all’inquilino, nel caso di fabbricati locati, una quota tra il 10 e il 30% del tributo).
Di fatto, poco meno di 2.200 Comuni su 8mila hanno deliberato le aliquote Tasi in tempo per il pagamento dell’acconto. Ora i Comuni ritardatari devono accelerare: entro il 10 settembre devono approvare e inviare le loro decisioni al sito internet del dipartimento delle Finanze, per consentirne la pubblicazione entro il 18 settembre e dare la possibilità ai contribuenti (che non l’hanno già fatto a giugno) di versare l’acconto entro il 16 ottobre. Il saldo, per tutti deve essere pagato entro il 16 dicembre. Termine entro il quale dovranno versare, in un’unica soluzione, l’imposta anche i contribuenti dei Comuni che continueranno a non deliberare: in questo caso per il calcolo si applicherà l’aliquota dell’1 per mille. Entro quella data dovrà essere versato anche il saldo dell’Imu (che si applica su tutti gli immobili diversi dalle abitazioni principali non di lusso).
Il prossimo 31 dicembre è una data importante per chi vuole ottenere il massimo vantaggio dai bonus sui lavori edilizi. Fino a quella data il l’ecobonus, relativo alle singole unità immobiliari, porta in dote una detrazione fiscale del 65% della spesa sostenuta; nel 2015 la percentuale passa al 50 per cento. Per le ristrutturazioni edilizie la detrazione passa dal 50% al 40 per cento. Attenzione, però: il ministro delle Infrastrutture, Maurizio Lupi, ha annunciato che con la legge di stabilità per il 2015 si lavorerà per la proroga di entrambe le misure (in un primo tempo, invece, sembrava che la proroga del 65% potesse finire già nel pacchetto “sblocca-Italia”) .
Una spinta per rimettere in moto il mercato della casa è attesa anche dalle norme annunciate che permetteranno di portare in detrazione, per alcuni anni, una parte del prezzo di acquisto di una casa nuova o completamente ristrutturata a condizione che l’acquirente la affitti a canone concordato. Se funziona si dà una mano a smaltire lo stock di appartamenti invenduti accumulato con la crisi e si aumenta l’offerta di case in affitto a canone contenuto. Molto dipenderà però dalla formulazione finale del testo di legge, che dovrà passare attraverso la conversione del Parlamento.