L’incubo della proprietà

Corrado Sforza Fogliani – Il Tempo

A causa della forte tassazione, gli italiani proprietari di casa hanno già subito un “furto legalizzato”, per la caduta dei valori degli immobili causata dalle imposte, di circa 2000 miliardi. La casa è così diventata per molti un incubo e il suo valore non è stimabile: non c’è mercato. Così, gli italiani hanno scoperto una norma del Codice civile che prevede che gli immobili abbandonati non diventano res nullius, ma proprietà dello Stato. Aumentano i casi di immobili situati in montagna o collina. Se il fenomeno non si è esteso, è solo per l’incertezza sulle tasse da pagare. C’è chi ritiene che nulla debba essere corrisposto. Altri che si debbano pagare l’imposta di registro, le ipotecarie e le catastali. Altri ancora le tasse su successioni e donazioni, più le catastali e le ipotecarie. Somme, comunque, convenienti rispetto al pagamento annuale di Imu e Tasi, pur di liberarsi di un bene che è solo un costo. Altri italiani preferiscono far sì che il loro immobile non sia più un “edificio” privandolo di un elemento strutturale: il tetto. Altri si orientano verso la totale distruzione cancellandola dal Catasto.

L’ignominia è sotto gli occhi di tutti. Un patrimonio che è stato, per anni, traguardo e simbolo di sicurezza, viene distrutto per non pagare tasse senza giustificazione reddituale. Una classe politica responsabile se ne renderebbe conto. C’è bisogno – nella legge di stabilità – di una grande “operazione fiducia”. Che si può fare dando un preciso segnale di inversione di tendenza, diminuendo le rendite di qualche punto. Convincerebbe gli italiani che l’immobiliare non è sempre, e solo, un settore da mungere.