Attenzione alle cryptocurrencies
Sino a qualche tempo, gli esperti ne conoscevano una sola: il bitcoin. Dei rischi e delle opportunità di utilizzare una moneta sintetica creata da un algoritmo messo a punto da un matematico (pare) cinese, ne discutevano solamente pochi specialisti, usi alla speculazione monetaria. Le cryptocurrencies sono aumentate rapidamente, molto più di quanto non ci si immagini. Il 2017 Gobal Cryptocurrencies Benchmarking Study, pubblicato a fine maggio ,documenta che nel mondo ci sono più di cento cryptocurrencies copie o varianti degli originali bitcoin e circa trenta differenti ‘minatori’ di cryptocurrencies in 38 differenti Paesi e che ben tre milioni di individui utilizzano cryptocurrencies invece di valute emesse da banche centrali. Il documento sottolinea che il mercato delle cryptocurrencies in gran misura si autoregolamenta, anche se non esistendo una regolamentazione codificale le transazioni in cryptocurrencies hanno soprattutto una base fiduciaria.
Due economisti britannici del Cambridge Center for Altenative Finance scrivono in un paper recente (per averne copia scrivere a m.raucus@ibs.cam.account.UK) che, da un lato, le cryptocurrencies spingono a una sana competizione di mercato tra valute ma, da un altro, occorre trattarle con cura perché possono essere una Mecca per truffatori.
Appare interessante anche un lavoro (Bitcoin is not alone. Qantifying and Modelling Long Term Dynamics of the Cryptoxorrency market) curato da una squadra di economisti della Cuty University di Londra, del Max Planck Institute di Lipsia, della Università della Catalogna. Questo studio osserva come il mercato delle cryptocurrencies sia giunto a 55 miliardi di dollari e continui a crescere. Dall’aprile 2013 sono apparse e scomparse numerose cryptocurrencies. In questo contesto, la quota di mercato degli originali bitcoin si sta ovviamente contraendo, anche se resta la maggiore.