Blasoni: Una medicina sbagliata
Massimo Blasoni – Panorama
Nel 1992 il governo Amato passò alla storia della nostra Repubblica per aver messo le mani sui risparmi delle famiglie italiane con un gesto eclatante come quello del prelievo forzoso sui conti correnti. Se qualcuno provasse oggi a ripetere quell’operazione porterebbe nelle casse dello Stato poco più di 3 miliardi di euro. Una cifra certamente importante ma che impallidisce davanti alla stretta fiscale che i governi che si sono succeduti dal 2011 in poi hanno imposto ai nostri risparmi, introducendo nuove tasse per ben 8,2 miliardi.
Si tratta di manovre che valgono due volte e mezza il prelievo forzoso del 1992. Il clima di emergenza finanziaria e le modalità più soft hanno reso la medicina meno amara ma la cura continua ad essere quella sbagliata. In un Paese frenato da una pressione fiscale già molto elevata si è scelto di aggredire uno dei pilastri della nostra società, la capacità di risparmio delle famiglie. Un eccesso di imposizione che aggiunge altre mille gabelle ad un prelievo sui fattori produttivi (redditi di impresa e da lavoro) già tra i più alti in Europa.