Distacchi sindacali dimezzati, in ballo 1.400 dipendenti
Matteo Barbero – Italia Oggi
Sono almeno 1.400 i dipendenti pubblici che dal 1° settembre dovranno rientrare in servizio dal distacco sindacale. È uno degli effetti del taglio delle prerogative sindacali previsto dal decreto Madia sulla p.a. e reso operativo dalla circolare n. 5/2014 diramata la scorsa settimana dalla Funzione pubblica (si veda ItaliaOggi del 23 agosto 2014). L’art. 7 del dl 90/2014 ha previsto che, a partire da settembre, i contingenti complessivi dei distacchi, delle aspettative e dei permessi sindacali già attribuiti al personale delle p.a. siano ridotti del 50% per ciascuna associazione sindacale. Per i distacchi, in particolare, la riduzione è operata con arrotondamento dell’eventuale frazione residua all’unità superiore e non trova, comunque, applicazione qualora l’associazione sindacale sia titolare di un solo distacco sindacale. Entro il prossimo 31 agosto, tutte le associazioni sindacali rappresentative dovranno comunicare la revoca dei distacchi sindacali non più spettanti alle amministrazioni, che a loro volta lo comunicheranno alla Funzione pubblica al fine di consentire le opportune verifiche a consuntivo. Secondo i dati forniti dagli stessi sindacati, i distacchi in essere oscillano tra i 2.700 e i 2.800, la metà dei quali fra pochi giorni dovrà cessare.
Queste cifre, però, si riferiscono alle c.d. unità di lavoro equivalenti, per cui i lavoratori interessati alla misura possono essere in numero maggiore. I risparmi attesi per le casse pubbliche, sempre stando alle fonti sindacali, non dovrebbero superare i 25 milioni di euro. Sebbene si tratti di piccoli numeri, nelle unità operative interessate indubbiamente si pone un problema organizzativo non trascurabile. Non a caso, la circolare n. 5/2014 dedica particolare attenzione al rientro dei dirigenti sindacali oggetto dell’atto di revoca. Questo, infatti, dovrà avvenire nel rispetto dell’art. 18 del CCNQ 7 agosto 1998, nonché delle altre norme di tutela dei dirigenti sindacali previste dagli ordinamenti di settore per il personale in regime di diritto pubblico.